A seguito dei convegni del 18 dicembre e del 12 gennaio il Forum Diritti/lavoro ha elaborato una proposta in 11 punti che ha poi condiviso nell’incontro dello scorso 28 febbraio con l’Associazione per la Democrazia Costituzionale nonché con giuristi, sindacalisti, intellettuali ed esponenti di associazioni. Sulla base delle indicazioni ricevute il Forum ha poi elaborato una bozza di legge che è stata resa pubblica sia nella sua prima stesura che in quella successiva oggetto dell’incontro seminariale del 14 aprile ospitato presso la sede di USB. A tale seminario hanno preso parte tra gli altri/e Leonardi, Tomaselli e Paola Palmieri di USB, Guglielmi, Salerni e Russo del Forum Diritti/lavoro, Gianni Ferrara ed Ersilia Salvato dell’Associazione per la Democrazia Costituzionale, Roberta Fantozzi del Prc, Alfonso Gianni di SEL, Sergio Mattone per l’Associazione per i diritti sociali e di Cittadinanza, Giovanni Cannella di Magistratura Democratica, Stefano D’Errico per Unicobas.
Forum Diritti/Lavoro Ass. Per la Democrazia Costituzionale
Nel corso di due convegni promossi dal Forum Diritti/Lavoro, tenutisi a Roma il 18 novembre 2010 e a Torino il 12 gennaio 2011, abbiamo riscontrato importanti convergenze sulla necessità di giungere ad un intervento legislativo in tema di rappresentatività e rappresentanza sindacale, intervento peraltro reso più urgente anche in relazione alle recenti vicende relative al gruppo FIAT.
Redazione di una nuova proposta di legge sulla democrazia sindacale
All’incontro del 28 febbraio organizzato dall’Associazione per la Democrazia Costituzionale su richiesta del Forum Diritti/Lavoro, hanno partecipato 19 persone (costituzionalisti, giuslavoristi, sindacalisti, magistrati del lavoro, rappresentanti di forze politiche e di associazioni).
Nel rimettere in campo una iniziativa politica sul tema della rappresentanza politica democratica e di un sistema elettorale coerente, non dobbiamo rinunciare a riaffermare un principio – quello del sistema proporzionale – per lasciarci nuovamente appiattire sulla logica del meno peggio. Il richiamo al pragmatismo sul piano delle proposte elettorali che sentiamo riaffacciarsi qua e là anche nelle nostre sedi di discussione, rischia nuovamente di metterci sulla china sbagliata che ci ha portato a questa situazione di involuzione democratica del paese e di crisi della rappresentanza politica delle forze della sinistra e degli interessi sociali che dovrebbero esprimere. Il problema, è che il compromesso non può diventare il presupposto di partenza di un percorso di iniziativa che rimetta al centro il ripristino di un sistema elettorale democratico e non la sua eventuale conclusione.