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Purtroppo, di nuovo in evidenza: Stop Racism
Pregiatissimo Presidente,
mi consenta di ringraziarla per le sue ultime dichiarazioni in difesa della democrazia contro i soliti burocrati che vogliono applicare leggi che, forse per una svista, nonostante i non pochi anni che hanno visto a capo del Governo l'On. Silvio Berlusconi, nessuno aveva sentito la necessità di modificare.
Ma come si dice: di necessità virtù.
Grazie, quindi, per il coraggio mostrato nel rivendicare la necessità di consentire agli elettori di votare anche per le liste elettorali non in regola con le leggi vigenti.
Basta firme. Basta certificati. E basta pure scadenze perentorie, neanche si fosse di fronte ad una bolletta del gas o della luce non pagata; o l'assicurazione dell'auto o un bando di concorso per un posto di lavoro.

Che sia chiaro a tutti: il voto può sanare ogni cosa, perché gli elettori ben sanno cosa è giusto o non è giusto votare.
Ed è con questa consapevolezza, quindi, forte anche della "leale" collaborazione istituzionale, ormai consolidata tra la sua Persona ed il Governo, che sono sicuro verrà garantito anche ai miei potenziali elettori di trovare il mio nome sulla scheda elettorale per l'elezione del Presidente della Regione Lazio.

Sì, lo so, non ho ancora un programma.
Ma chi è che ce l'ha?
Prenda la Polverini e la Bonino. Un bel giorno sono state candidate, non si sa bene da chi e non si sa bene per fare cosa, con buona pace dei militanti di base che neanche hanno avuto modo di poter esprimere la loro opinione.
Gli hanno detto di fidarsi e loro lo hanno fatto. E quelli del PD, per essere sicuri sino in fondo, lo hanno pure scritto sui manifesti: ti puoi fidare.

Certo, al momento non ho neanche i nomi del listino; come non ho i nomi dei candidati delle liste che potrebbero sostenermi.
Ma cosa vuole che sia. Del resto, lo ha pur visto a quali problemi si va incontro nel dover decidere per tempo quali candidati presentare: uno neanche può cambiare idea all'ultimo minuto, che t'arriva il giudice bolscevico che non ti ammette la lista perché gli uffici hanno ormai chiuso. E che diamine, neanche si fosse in coda alla posta per pagare un bollettino, che quando i numeri sono finiti sono finiti.
Ma insomma, siamo noi o no i padroni delle liste?
E si può sapere, poi, che fretta c'è?
Oggi, o tra un mese, ma cosa gli cambia, al giudice stipendiato con le nostre tasse, se Pinco viene cambiato con Panco o viceversa?
Problemi miei e di chi deciderà di votarmi.

Per concludere, Sig. Presidente, non vedo l'ora di poter godere anch'io della sua lungimiranza.
Che democrazia sia fatta, anzi no, che giustizia sia fatta: lasciatemi e lasciateli votare anche per me.
Alle prossime elezioni regionali che si possa votare anche "Franco Ragusa for President", e che se lo mettano bene in testa quelli lì. Sì, dico proprio quelli lì: quelli di quegli uffici che vorrebbero impedire agli elettori di votarmi.

Con i più cordiali saluti
Franco Ragusa