Probabilmente, di fronte ad una simile pubblicità, in molti avranno pensato d'informarsi e, se del caso, cambiare operatore telefonico.
Di sicuro è quanto è successo al sottoscritto, al punto che alla fine mi sono recato in un negozio TRE per fare il fatidico passaggio.
Di sicuro è quanto è successo al sottoscritto, al punto che alla fine mi sono recato in un negozio TRE per fare il fatidico passaggio.
Tempo dieci minuti e la persona al punto vendita, di una competenza e gentilezza come poche, mi ha spiegato tutto per bene e, soprattutto, convinto.
Unico problemino da risolvere, avere o acquistare un telefono UMTS senza il quale la TRE non funziona.
Nessun problema: come con tutti gli operatori di telefonia mobile, con un contratto di due anni il telefono poteva essere mio a condizioni favorevoli.
Piccola pratica da sbrigare, non avendo partita IVA, la richiesta di un finanziamento di 15 euro al mese per due anni.
Prima ancora di procedere all'inserimento della richiesta del finanziamento mi viene ovviamente fatto firmare il consenso al trattamento dati, dopo di che le domande.
- "Quanto guadagna al mese da lavoro dipendente?"
- "Mediamente guadagno Tot euro."
- "Beato lei", mi fa il negoziante "Bene, passiamo ai dati del suo datore di lavoro."
- "Quale?" faccio io "Non ho un posto fisso. Lavoro con contratti a termine, anche di un solo giorno."
- "Ma senza questa informazione non può avere il finanziamento."
- "Di 15 euro al mese?" gli domando sbalordito.
- "Un attimo, aspetti, vedo se posso cambiare qualcosa, magari c'è una voce apposita."
No, non c'erano altre voci apposite, ma soltanto l'inevitabile rifiuto del finanziamento.
Morale della favola, in un mondo dove ci viene continuamente chiesto di essere sempre più flessibili (altrimenti ti ritrovi etichettato come un bamboccione), dove oggi lavori a Roma ma non sai dove lavorerai tra una settimana, abbiamo un sistema Paese che se non hai il posto fisso consente ad un operatore telefonico e ad una finanziaria collegata di rifiutarti un finanziamento di 15 euro e, quindi, l'accesso ad un servizio di primaria utilità.
Per concludere, delle 3 copie firmate per il trattamento dati me ne è stata restituita soltanto una. E sì, a differenza di loro, io ormai mi ero impegnato.
Nessun problema: come con tutti gli operatori di telefonia mobile, con un contratto di due anni il telefono poteva essere mio a condizioni favorevoli.
Piccola pratica da sbrigare, non avendo partita IVA, la richiesta di un finanziamento di 15 euro al mese per due anni.
Prima ancora di procedere all'inserimento della richiesta del finanziamento mi viene ovviamente fatto firmare il consenso al trattamento dati, dopo di che le domande.
- "Quanto guadagna al mese da lavoro dipendente?"
- "Mediamente guadagno Tot euro."
- "Beato lei", mi fa il negoziante "Bene, passiamo ai dati del suo datore di lavoro."
- "Quale?" faccio io "Non ho un posto fisso. Lavoro con contratti a termine, anche di un solo giorno."
- "Ma senza questa informazione non può avere il finanziamento."
- "Di 15 euro al mese?" gli domando sbalordito.
- "Un attimo, aspetti, vedo se posso cambiare qualcosa, magari c'è una voce apposita."
No, non c'erano altre voci apposite, ma soltanto l'inevitabile rifiuto del finanziamento.
Morale della favola, in un mondo dove ci viene continuamente chiesto di essere sempre più flessibili (altrimenti ti ritrovi etichettato come un bamboccione), dove oggi lavori a Roma ma non sai dove lavorerai tra una settimana, abbiamo un sistema Paese che se non hai il posto fisso consente ad un operatore telefonico e ad una finanziaria collegata di rifiutarti un finanziamento di 15 euro e, quindi, l'accesso ad un servizio di primaria utilità.
Per concludere, delle 3 copie firmate per il trattamento dati me ne è stata restituita soltanto una. E sì, a differenza di loro, io ormai mi ero impegnato.
Franco Ragusa