Dopo la bocciatura dei due quesiti referendari, che si sapeva, sin dall'inizio, quali difficoltà avrebbero incontrato una volta arrivati all'esame della Consulta, l'iniziativa politica torna nelle mani del Parlamento, anche di quei parlamentari, quindi, che con tanta energia si sono spesi a sostegno dell'ennesimo referendum elettorale (e sì, perché per un referendum elettorale che oggi non si farà, ne abbiamo già fatti altri tre, tutti però falliti).

A questi parlamentari si potrebbe pertanto chiedere di promuovere un paio di iniziative, visto che è dal 2008 che la Consulta ha indicato al Legislatore l'esistenza di “aspetti problematici di una legislazione che non subordina l'attribuzione del premio di maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi” (sentenza N. 15 del 2008).

Dal 2008 ad oggi, quindi, tutti i nemici del Porcellum, che siedono in Parlamento, hanno avuto di che motivare per chiedere al resto dei colleghi di pronunciarsi circa l'incostituzionalità della legge elettorale; ma avrebbero anche potuto, addirittura, come chiesto da molti elettori che nel 2008 protestarono nei seggi, chiedere di far pronunciare la Consulta su iniziativa del Parlamento stesso.
Insomma, il materiale per poter lavorare non manca, si tratta solo di volerlo.

Quindi, cari Parlamentari che dite di essere dalla parte degli elettori, tenuto conto di quanto da voi fatto in passato, in maniera complice con tutto il resto del Palazzo (non solo inerzia, come dimostra la fine fatta fare alle proteste verbalizzate nei seggi), vi si rivolge un semplice invito:
la Consulta vi ha gia detto qual è il problema, fate qualcosa per risolverlo.

Se condiviso, inviare questo testo, o uno analogo, a più parlamentari e mezzi di comunicazione possibile.