Con la presentazione al Senato del d.d.l. cost. n. 813, è iniziato un percorso che nel giro di diciotto mesi dovrebbe portare all'approvazione di uno o più progetti di legge di revisione costituzionale dei titoli I, II, III e V della Parte seconda della Costituzione. Per ottenere questo risultato si punta ad una procedura straordinaria in deroga a quella prevista dall'art. 138 per la revisione della Costituzione. Tale procedura ha suscitato numerose perplessità fra gli studiosi del diritto costituzionale ed in sede politica perchè attenua la rigidità della Costituzione che i padri costituenti hanno fissato per impedire revisioni affrettate o colpi di mano; perplessità rafforzate dai ventilati progetti di presidenzialismo.
Questa settimana è fissata la discussione del disegno di legge Costituzionale n. 813, recante “Istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali”, che giunge in aula, dopo essere stato esaminato con procedura d’urgenza dalla Commissione Affari costituzionali, che, per accelerare i tempi lo ha licenziato in seduta notturna. Tanta fretta non è sintomo di efficienza e non è giustificata dalla materia trattata, che ha per oggetto l’instaurazione di una procedura straordinaria per la revisione costituzionale, in deroga all’art. 138 Cost., allo scopo di agevolare una revisione profonda della Costituzione che investe i titoli I, II, III e V della Parte seconda, ma può estendersi anche alle garanzie giurisdizionali e costituzionali (titolo IV e VI) ed alla prima Parte.
Con la presentazione al Senato del d.d.l. cost. n. 813, è iniziato un percorso che nel giro di diciotto mesi dovrebbe portare all'approvazione di uno o più progetti di legge di revisione costituzionale dei titoli I, II, III e V della Parte seconda della Costituzione. Per ottenere questo risultato si punta ad una procedura straordinaria in deroga a quella prevista dall'art. 138 per la revisione della Costituzione. Tale procedura ha suscitato numerose perplessità fra gli studiosi del diritto costituzionale ed in sede politica perchè attenua la rigidità della Costituzione che i padri costituenti hanno fissato per impedire revisioni affrettate o colpi di mano; perplessità rafforzate dai ventilati progetti di presidenzialismo. I Comitati Dossetti e l'Associazione per la Democrazia costituzionale, avvalendosi della collaborazione di costituzionalisti e giuristi, intendono promuovere un proficuo confronto fra la cultura giuridica democratica ed i partiti presenti in Parlamento che si riconoscono nell'arco costituzionale.
L'Associazione per la Democrazia Costituzionale, consapevole che nell'attuale momento elettorale le questioni di principio sono destinate a cadere in secondo piano di fronte ai calcoli elettoralistici, ritiene più che mai doveroso rimanere vigili di fronte ad ogni atteggiamento in grado di alimentare la cultura maggioritaria e leaderistica e, quindi, l'ulteriore corruzione del delicato e complesso sistema degli equilibri democratici e costituzionali.