Ultimo aggiornamento: 14/03/2008
Proposta di lettere da inviare alle Istituzioni per segnalare le iniziative che come singolo elettore verrano intraprese in caso di:
- presenza sulle schede elettorali di simboli elettorali in palese contrasto con l'impianto costituzionale;
- assenza di un pronunciamento della Corte Costituzionale circa la legittimità costituzionale della legge elettorale prima della scadenza elettorale.

Lettera per richiesta di garanzie, infine, al Ministro dell'Interno Amato.

Per la Presidenza della Repubblica, del Consiglio e della Camera dei Deputati è possibile utilizzare i form presenti sui rispettivi siti:

www.quirinale.it
- Presidente del Consiglio - www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati
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(Eventuale titolo per le comunicazioni via e-mail: Ammessi simboli in palese contrasto con la Costituzione)

Egr. Presidente ...... (della Repubblica, del Consiglio, della Camera, del Senato)
le scrivo per segnalare che tra i 147 simboli elettorali già ammessi dal MInistero dell'Interno vi sono anche quelli della PDL e del PD che testualmente riportano: "Berlusconi Presidente"; "Veltroni Presidente", in palese violazione con quanto previsto dalla Costituzione.
La presenza di detti simboli sulle schede elettorali per le elezioni di aprile mi vedrebbero quindi costretta/o alla restituzione delle stesse con la seguente motivazione:

------------- Inizio motivazione
Nella scheda consegnatami per l'elezione della Camera dei Deputati sono presenti simboli che, a norma dell'articolo 92, secondo comma della Costituzione e articolo 14-bis, comma 3 ultimo periodo del D.P.R. 30 marzo 1957, n 361 e successive modifiche, non avrebbero dovuto essere ammessi.
I simboli, riportando in maniera esplicita l'indicazione "Berlusconi Presidente" e "Veltroni Presidente", si pongono in netto contrasto con l'impianto costituzionale vigente che non prevede l'elezione diretta del Presidente del Consiglio, ma che, anzi, affida alle prerogative del Presidente della Repubblica l'individuazione del Capo del Governo.
Essendo per altro da escludere che la previsione contenuta nell'art. 14-bis, comma 3, in ordine all'indicazione del Capo unico del partito o della coalizione che si candida per governare, possa derogare alle prerogative suddette, l'ammissione di detti simboli è tale da configurare una grave violazione del corretto e libero esercizio del diritto di voto da parte degli elettori.
E' sin troppo evidente come l'elettore non sia libero di esprimere un voto per un partito o per una coalizione che non sia anche un voto, artificiosamente e incostituzionalmente estorto, d'investitura diretta del Presidente del Consiglio. Rendendosi per altro complice, così facendo, dell'espropriazione delle prerogative costituzionali poste in capo al Presidente della Repubblica.

Per tali gravi violazioni mi vedo quindi costretta/o alla restituzione al Presidente di sezione della scheda per l'elezione della Camera dei Deputati e, per analoghe ragioni, della scheda per l'elezione del Senato della Repubblica, senza che queste possano essere considerate valide ai fini del voto. Altresì, invito tutti gli organi competenti ad esaminare la questione e, nel caso ne verificassero la fondatezza, agire di conseguenza non proclamando validi i risultati della consultazione elettorale.
------------- Fine motivazione

Certa/o dell'attenzione che i vostri uffici presteranno a questa mia, rimango in attesa di vostre iniziative al riguardo.

Con i più cordiali saluti
firma


(Eventuale titolo per le comunicazioni via e-mail: Mancato controllo di legittimità costituzionale della legge elettorale)

Egr. Presidente ...... (della Repubblica, del Consiglio, della Camera, del Senato)
con riguardo alla legge elettorale con la quale ci apprestiamo a rinnovare il Parlamento, le scrivo per lamentare l'assoluta inerzia delle istituzioni di fronte alle questioni problematiche poste all'attenzione del Legislatore dalla Corte Costituzionale nella sentenza N. 15/2008.
Come ben saprà, la legge elettorale vigente prevede l'assegnazione del 55% dei seggi della Camera dei Deputati alla lista o la coalizione che prenderà più voti.
Si tratta, come anche segnalato dalla Consulta, di un premio di maggioranza non subordinato al raggiungimento di una soglia minima (accettabile) e, quindi, per sua natura indefinito, potendo tranquillamente raggiungere, in modo particolare visto il venir meno delle ampie coalizioni, livelli del 40%.
Di fronte ad un simile allarme, logica e correttezza costituzionale avrebbero dovuto imporre l'immediato approfondimento delle questioni sollevate. Percorso che avrebbe dovuto necessariamente concludersi con un pronunciamento di legittimità costituzionale da parte della Consulta.
Ad oggi, di tutto ciò non è avvenuto nulla.
Non solo, causa i limitati modi di accesso al controllo di costituzionalità delle leggi, è oggi impedito agli elettori di poter in qualche modo sollevare la questione presso la Consulta. Si veda anche l'ultima sentenza del Tar del Lazio N.1855/2008 che ha dichiarato inammissibile un ricorso sulla legge elettorale per "difetto di giurisdizione".
Per queste ragioni, laddove, l'oramai reso indispensabile controllo di legittimità della legge elettorale non avvenisse prima della scadenza elettorale per il rinnovo del Parlamento, mi vedrei costretta/o alla restituzione delle schede elettorali con la seguente motivazione:

---------------- Inizio motivazione
Con la sentenza N. 15 del 2008 di ammissibilità del referendum abrogativo in materia di legge elettorale, la Corte Costituzionale, pur premettendo di non poter esprimere in quella sede giudizio di legittimità costituzione in riferimento alla legge di risulta e alla legge elettorale vigente, non ha potuto esimersi dal segnalare al Legislatore aspetti problematici in riferimento ad "una legislazione che non subordina l'attribuzione del premio di maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi".
In seguito a questa esplicita forma di censura della legge elettorale vigente, logica e correttezza costituzionale avrebbero dovuto imporre, come prioritario, l'esame approfondito della questione segnalata dalla Corte Costituzionale.
I limiti presenti nell'attuale sistema di accesso al controllo di costituzionalità delle leggi, però, sono tali da impedire l'uso della normale via giudiziaria per poter sollevare la questione di legittimità costituzionale della legge elettorale, come per altro confermato dalla sentenza del TAR del Lazio N.1855/2008.
In assenza, quindi,
- di forme di accesso alla Corte Costituzionale in grado di garantire al singolo elettore di poter attivare il controllo di costituzionalità,
- e visto, in ogni caso, il mancato pronunciamento della Consulta sulla legge elettorale vigente che, soltanto, avrebbe potuto oggi assicurare la correttezza delle elezioni per il rinnovo del Parlamento,
- e vista la concreta possibilità che il premio di maggioranza che verrà assegnato alla lista o alla coalizione vincente potrebbe superare il 10-15%,
mi trovo costretta/o alla restituzione al Presidente di sezione della scheda per l'elezione della Camera dei Deputati e, per analoghe ragioni, della scheda per l'elezione del Senato della Repubblica, senza che queste possano essere considerate valide ai fini del voto. Altresì, invito tutti gli organi competenti ad esaminare la questione e, nel caso ne verificassero la fondatezza, ad agire di conseguenza non proclamando validi i risultati della consultazione elettorale.
------------- Fine motivazione

Certa/o dell'attenzione che i vostri uffici presteranno a questa mia, rimango in attesa di vostre iniziative al riguardo.

Con i più cordiali saluti
firma



Alla Cortese Attenzione del Ministro dell'interno e agli Uffici preposti

Con la presente per segnalare che, causa il mancato controllo di legittimità costituzionale della Legge Elettorale nonostante i richiami al Legislatore da parte della Corte Costituzionale, è lecito ritenere che non vi siano le condizioni per considerare valido il risultato delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento, con conseguente svuotamento di ogni significato costituzionalmente tutelato del diritto-dovere all'esercizio del voto
Come ben si sa, la legge elettorale vigente prevede l'assegnazione del 55% dei seggi della Camera dei Deputati alla lista o la coalizione che prenderà più voti.
Si tratta, come segnalato dalla Consulta, di un premio di maggioranza non subordinato al raggiungimento di una soglia minima (accettabile) e, quindi, per sua natura indefinito, potendo tranquillamente raggiungere, in modo particolare visto il venir meno delle ampie coalizioni, livelli del 40%.
Di fronte ad un simile allarme, logica e correttezza costituzionale avrebbero dovuto imporre l'immediato approfondimento delle questioni sollevate. Percorso che avrebbe dovuto necessariamente concludersi con un pronunciamento di legittimità costituzionale da parte della Consulta.
Ad oggi, di tutto ciò non è avvenuto nulla.
Non solo, causa i limitati modi di accesso al controllo di costituzionalità delle leggi, è oggi impedito agli elettori di poter in qualche modo sollevare la questione presso la Consulta. Si vedano anche l'ultima sentenza del Tar del Lazio N.1855/2008 e successivo appello al Consiglio di Stato che ha dichiarato inammissibile un ricorso sulla legge elettorale, che aveva il chiaro fine di attivare il controllo di legittimità costituzionale, per "difetto di giurisdizione".
Per queste ragioni, laddove l'oramai reso indispensabile controllo di legittimità della legge elettorale non avvenisse prima della scadenza elettorale per il rinnovo del Parlamento, mi vedrei costretta/o alla restituzione delle schede elettorali con la seguente motivazione da allegare al Verbale di Sezione:

---------------- Inizio motivazione
Con la sentenza N. 15 del 2008 di ammissibilità del referendum abrogativo in materia di legge elettorale, la Corte Costituzionale, pur premettendo di non poter esprimere in quella sede giudizio di legittimità costituzione in riferimento alla legge di risulta e alla legge elettorale vigente, non ha potuto esimersi dal segnalare al Legislatore aspetti problematici in riferimento ad "una legislazione che non subordina l'attribuzione del premio di maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi".
In seguito a questa esplicita forma di censura della legge elettorale vigente, logica e correttezza costituzionale avrebbero dovuto imporre, come prioritario, l'esame approfondito della questione segnalata dalla Corte Costituzionale.
I limiti presenti nell'attuale sistema di accesso al controllo di costituzionalità delle leggi, però, sono tali da impedire l'uso della normale via giudiziaria per poter sollevare la questione di legittimità costituzionale della legge elettorale, come per altro confermato dalla sentenza del TAR del Lazio N.1855/2008.
In assenza, quindi,
- di forme di accesso alla Corte Costituzionale in grado di garantire al singolo elettore di poter attivare il controllo di costituzionalità,
- e visto, in ogni caso, il mancato pronunciamento della Consulta sulla legge elettorale vigente che, soltanto, avrebbe potuto oggi assicurare la correttezza delle elezioni per il rinnovo del Parlamento,
- e vista la concreta possibilità che il premio di maggioranza che verrà assegnato alla lista o alla coalizione vincente potrebbe superare il 10-15%,
mi trovo costretta/o alla restituzione al Presidente di sezione della scheda per l'elezione della Camera dei Deputati e, per analoghe ragioni, della scheda per l'elezione del Senato della Repubblica, senza che queste possano essere considerate valide ai fini del voto. Altresì, invito tutti gli organi competenti ad esaminare la questione e, nel caso ne verificassero la fondatezza, ad agire di conseguenza non proclamando validi i risultati della consultazione elettorale.
------------- Fine motivazione

Chiedo, pertanto,  che il Ministero dell'Interno si faccia carico d'istruire i membri degli Uffici elettorali affinché sia garantita questa forma di assolvimento del dovere civico richiamato in Costituzione relativamente all'esercizio del diritto di voto, così come per altro facilmente desumibile dalla lettura degli art. 87 comma 1, art. 104 comma 5, art. 44 comma 4 del D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche.
Certa/o dell'attenzione che i vostri uffici presteranno a questa mia, rimango in attesa di vostre iniziative al riguardo.

Con i più cordiali saluti
Firma