Alla cortese attenzione del Ministro dell'Interno e a tutti gli Uffici preposti (Dip. Affari Interni)

Oggetto: Stampati e Istruzioni per i membri degli Uffici elettorali a Garanzia dei diritti degli elettori, art. 87 e 104

Faccio seguito alle mie precedenti comunicazioni via e-mail del 14/03/2008 con la quali, nel segnalare i gravi sospetti di incostituzionalità della legge elettorale, anche e soprattutto in seguito ai rilievi sollevati dalla Corte Costituzionale nella sentenza 15/2008, s'invitava il Ministero dell'Interno a predisporre gli opportuni accorgimenti per permettere agli elettori di presentare proteste al riguardo presso gli Uffici elettorali, così come previsto dal combinato disposto degli articoli 87 e 104 comma 5 del DPR 30 marzo 1957, N. 361 e successive modifiche.
Tale sollecitazione si rende necessaria vista una vecchia circolare (appuntamento referendario) che, senza alcun fondato riferimento alla legge, informava i Presidenti di seggio della possibilità di rifiutare proteste e reclami non inerenti le sole operazioni di voto all'interno del seggio.
Tale interpretazione, oltre all'assenza di espliciti riferimenti normativi, è facilmente superabile tenendo conto dell'impossibilità, per il singolo elettore, di poter adire al giudice ordinario e amministrativo per tutte le questioni per le quali è fatta salva l'esclusiva competenza delle Camere, rimanendo quindi nella sola possibilità dell'elettore poter adire alle stesse secondo quanto previsto dall'art. 87 del DPR 30 marzo 1957, N. 361 e successive modifiche.

Al riguardo, lo scrivente segnala di aver già effettuato, nel 2001, proteste presso il seggio elettorale e di aver così avuto modo d'investire di una specifica questione la Camera dei Deputati che, pur dichiarandone la non fondatezza, si è pronunziata nel merito ai sensi dell'art. 87 del DPR 30 marzo 1957, N. 361 e successive modifiche. (Camera dei Deputati, PARTENZA 28 febbraio 2002 Prot. 2002/0005839/GEN/PI).

Ritenendo, pertanto, tanto più vista la suddetta applicazione delle norme citate da parte della Camera dei Deputati stessa e le prerogative costituzionali ad essa riconosciute circa la convalida della elezione dei propri componenti, di poter investire le Camere per le questioni relative il corretto esercizio del diritto-dovere di voto attraverso il combinato disposto degli articoli 87 e 104 comma 5 del DPR 30 marzo 1957, N. 361 e successive modifiche, anche in relazione a questioni diverse le specifiche operazioni all'interno dei seggi,
    chiedo:
- che vengano date istruzioni ai componenti degli Uffici elettorali per permettere agli elettori di poter presentare proteste e reclami nel modo più spedito possibile;
- nonché la predisposizione di materiale stampato che possa facilitare ai componenti degli Uffici elettorali il ritiro, l'annullamento e l'annotazione delle schede eventualmente rifiutate o restituite dagli elettori che ritenessero di non poter votare in condizioni di dubbia legalità costituzionale.

Altresì, s'invita il Ministero dell'Interno, anche in assenza dei suddetti interventi, a non emanare circolari che possano in qualche modo far ritenere ai Presidenti di seggio di poter rifiutare anche la verbalizzazione dei motivi per i quali potrebbero aver deciso di opporre obiezioni alle richieste degli elettori.
Quali che saranno le decisioni assunte, queste dovranno tutte trovare menzione nei verbali dell'Ufficio elettorale, potendosi in loro assenza compiere abusi di ogni tipo a danno degli elettori.

Certo dell'attenzione che i Vostri Uffici presteranno alle questioni sollevate, resto in attesa di vostre iniziative al riguardo

Con i più cordiali saluti

                                Franco Ragusa