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Purtroppo, di nuovo in evidenza: Stop Racism
Egregio Signor Franco Ragusa,
non mi chiedo a chi sia di vantaggio il tipo di protesta che Lei ha consigliato per le elezioni politiche del 2008.  Non me lo chiedo perché mi sembra abbastanza evidente che non giova a nessuno. Mi chiedo invece, soprattutto in qualità di segretaria di seggio, a chi ha nuociuto questo sistema di protesta.

1. A chi era impegnato nei seggi.
I presidenti di seggio hanno ricevuto una circolare ministeriale dove è stato spiegato di equiparare i casi di rifiuto di votare la scheda ai casi di rifiuto di recarsi nella cabina. Nei verbali, però, mancava il luogo adatto dove conteggiare le schede. Anche in seguito a richiesta di spiegazioni via telefono alla persona incaricata dal Comune per risolvere le questioni dubbie, non è stato possibile avere delle indicazioni univoche e certe.
A questo punto si sono verificati i seguenti casi:
a) elettori che si sono convinti che era più comodo, e otteneva risultato analogo, annullare la propria scheda personalmente all'interno della cabina e inserirla nell'urna. Risultato: scheda nulla, come una qualsiasi altra scheda nulla.
b) Elettori che sono stati iscritti nel registro degli elettori ma sono stati poi segnati come non votanti. Risultato: scheda contata tra quelle non utilizzate; quindi protesta invisibile.
c) Elettori considerati votanti che si sono rifiutati di entrare in cabina. Questi casi sono stati verbalizzati nell'apposito paragrafo dei verbali, dove è stato riportato il nome e cognome dell'elettore e il suo numero di iscrizione nelle liste degli iscritti al seggio. In questo caso la scheda andava annullata e inserita in un'apposita busta. Risultato: voto nullo, scheda assimilata nel conteggio alle schede nulle.
Bisogna tener presente che non tutti gli elettori che hanno aderito alla Sua proposta di protesta sono stati capaci di mettere in atto in maniera rigorosa le tappe, piuttosto complicate, da Lei suggerite: qualcuno ha toccato le schede, e qualcuno no; qualcuno ha dichiarato la propria intenzione prima di essere registrato e qualcuno dopo; qualcuno ha chiesto che venga messo a verbale il fatto che si è rifiutato di votare e non il fatto che si trattava di un voto di protesta.
Il risultato di tutto ciò nei vari seggi dove si sono verificati questi casi è stato un notevole ritardo nelle operazioni di verbalizzazione e scrutinio. Per quanto riguarda il seggio dove la sottoscritta ha lavorato, si è verificato un caso, che si è stabilito di far rientrare nell'ipotesi c) di cui sopra. Il caso è stato verbalizzato (come da richiesta dell'elettore) come rifiuto di votare (e non come voto di protesta per un qualche motivo). Posso garantirLe che  la problematica gestione di questo caso ha  reso possibile cominciare le operazioni di scrutinio con circa due ore di ritardo. Credo che questo vada fatto notare a chi ha organizzato questa protesta. Concordo quindi con chi si è espresso sul Suo sito scrivendo che facilmente una protesta di questo tipo poteva scivolare in operazioni di disturbo alle normali operazioni di voto, e di scrutinio.

2. Agli elettori che hanno aderito alla protesta.
Gli elettori che hanno aderito alla protesta hanno ottenuto solo svantaggi.
a) Non sono stati in grado di comunicare secondo le tappe da Lei previste la loro forma di protesta
b) Hanno dovuto affrontare spiacevoli discussioni con i presidenti di seggio
c) Non hanno risolto il problema delle schede nulle perché o le loro schede sono state considerate tra quelle non utilizzate o sono state contate con le nulle
d) Soprattutto hanno reso palese il loro voto e, quando messo a verbale, è stato indicato il loro nome e cognome tra coloro che sono stati esclusi dal voto in quanto si sono rifiutati di entrare in cabina.

Ritengo quindi che la Sua proposta di protesta, i cui obiettivi possono essere pure condivisibili da molti, non sia stata efficace in quanto: troppo macchinosa, poco evidente e di molto disturbo per chi è stato impegnato nelle operazioni di seggio. Se lo ritiene può pubblicare sul sito questo messaggio.
Distinti saluti
Veronica

 
Cara Veronica,
che il Ministero degli Interni abbia agito dando un colpo al cerchio ed uno alla botte è sin troppo evidente.
Trovatosi costretto a dover regolare una determinata questione, la soluzione è stata quella di "ammettere sottovoce ciò che era consentito fare".
Non a caso, tutte le informazioni per i presidenti di seggio sono arrivate con tre circolari, emanate a breve distanza di tempo, anziché con un'unica indicazione ben fatta.
Come dire: "si può fare, ma è bene farlo sapere il meno possibile, per cui meglio dire e non dire."
Che ora lei voglia dare la colpa di tutto ciò a chi, appunto, ha inteso utilizzare in maniera legittima gli strumenti normativi a disposizione per manifestare apertamente motivi di disagio, mi sembra decisamente fuori luogo.
Riguardo alla scarsa importanza che lei dà delle schede annullate, le segnalo che ciò era quanto richiesto nella protesta da allegare. Nessuno pretendeva di ottenere chissà cosa annullando la scheda attraverso la restituzione (questo sito ha sempre tenuto una posizione chiara circa i criteri per l'assegnazione del premio di maggioranza). Il problema era infatti un altro: spostare la forma anonima del non voto verso comportamenti di partecipazione attiva, il rifiuto o la restituzione delle schede e la verbalizzazione dei motivi, che dovranno essere esaminati dalle nuove Camere e, quindi, in grado di tenere aperta una possibilità di "polemica politica" tale da sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo determinati aspetti della nostra anomala democrazia.
Sicuramente, le Giunte delle elezioni si pronunceranno per la costituzionalità della legge elettorale. Ma come si pronunzierà l'opposizione? Quale giudizio potrebbe dare l'opinione pubblica di fronte ad un probabile unanimismo della maggioranza e dell'opposizione riguardo a questo tema?
Insomma, la storia di sempre: il Re è sin troppo nudo, ma trovare le occasioni per poterlo ribadire non è mai tempo perso. Soprattutto quando si trova la forza per agire in prima persona.
Di sicuro, nessuno regala nulla; e nessuno farà mai nulla se non in qualche modo forzato dagli eventi.
Cordiali saluti
Franco Ragusa