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Purtroppo, di nuovo in evidenza: Stop Racism
Innanzitutto un grande “bravi!” per la chiarezza, la competenza e la combattività dei vostri articoli: 3 qualità, queste, con cui difendete il diritto e la Costituzione… soprattutto in un momento buio come l’attuale.
 
Infatti, ho notato che all’attacco (per me sconcertante) portato dal premier appunto alla Costituzione nel giugno 2010 sono poi seguiti gli “accordi” di Pomigliano e Mirafiori ed il 5 agosto 2011, l’attacco del ministro Tremonti all’art. 41. Per non parlare dell’art 8 della finanziaria!

Benché la mia formazione non sia di tipo giuridico bensì storico-filosofico, penso che le violazioni della Carta siano evidenti: per es. quella del diritto di sciopero, l’esclusione da parte dell’azienda di determinate rappresentanze sindacali (Fiom), la possibilità di modificare e/o imporre turni, ritmi e tipologie lavorative, magari anche negare la mensa ecc.

Del resto, quale valore possono mai avere appunto dei “referendum” che si sono tenuti sotto la minaccia della chiusura degli impianti?

Non si tratta qui di una sorta di “patto leonino”, moralmente e forse anche giuridicamente nullo? Del resto, mi pare che il codice civile escluda appunto il patto leonino…

Vorrei pertanto sapere se su queste questioni sia quelle relative al neo-medievale art. 8 siano state di recente da voi trattate.

In effetti, ho avuto il piacere (direi addirittura il conforto!) di leggere sul vostro sito degli articoli di Franco Ragusa  (“La Costituzione: carta straccia per Pomigliano”; “Se a Pomigliano è piovuto, a Mirafiori tira aria di tempesta”; “Contro i ricatti di Marchionne, applicare l’art.41 della Costituzione”) che mi hanno chiarito diverse cose.

Scusate la fluvial-mail!

Riccardo Uccheddu

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Sig. Riccardo,
In primo luogo la ringrazio per l'apprezzamento per il lavoro svolto.
Il sito Riforme Istituzionali è sì un un sito tematico, ma proprio per questo non è possibile ignorare le questioni del lavoro.
Nei limiti dell'umanamente possibile, non molleremo la presa.

Con i più cordiali saluti

Franco Ragusa