Oggi sta affondando mezza europa: sotto pressione anche i titoli di Spagna, Belgio e Francia. Se pensiamo di risolvere i problemi con le magate di Napolitano e continuando, sostanzialmente, ad inseguire i mercati, che sono il problema e non la soluzione, stiamo freschi.
Stop ai privilegi dei papponi; figli di papà; ignoranti che non sanno risolvere un problema; ecc. Poi, ci piaccia o no, cercare di rendere indipendente e meno corruttibile chi riveste incarichi di un certo tipo, anche il vigile urbano o l'ispettore del lavoro che fa i controlli in un cantiere, dovrebbe essere considerato un costo necessario. E non a caso, infatti, questo è il paese delle tante leggi, ma controlli zero.
Tra il golpe permanente di Berlusconi e il golpe dei mercati, sembrerebbe stia prevalendo il golpe accontenta tutti di Napolitano. A ben vedere, però, c'è chi continua a fare lo spettatore e l'agnello sacrificale, e si tratta proprio di chi, invece, avrebbe tutto il diritto di fare un golpe per liberarsi di Berlusconi, del berlusconismo e del pensiero unico per il quale l'alternativa si limita al solo cambio delle facce. Il nuovo inizio è infatti contrassegnato dalla rapida approvazione della Legge di stabilità del Governo Berlusconi. Questo il marchio di fabbrica, made in BCE e Mercati, della nuova Italia del dopo Berlusconi.
E pure Santoro e Fini favorevoli al dimezzamento dei parlamentari, luogo comune anti casta che alimenta i veri poteri forti, tipo quelli che vorrebbero un Parlamento senza ingombri.
Con un Parlamento dimezzato, oggi staremmo a parlare d'altro, e cioè di un Berlusconi ancora padrone del Parlamento.
Sull'annuncio del referendum greco che ha fortemente irritato mercati e UE, premessa la preoccupazione di un referendum lacrime e sangue dal risultato scontato, modello ricatto Marchionne, ma che silenzio dai referendari presunti DOC, quelli del referendum pro-Mattarellum.
Insomma, c'è referendum e referendum.
Quando sono in ballo le "logiche" conseguenze decise dai mercati, meglio non correre il pur minimo rischio.
Dopo i consigli della BCE e gli inviti del Presidente Napolitano al Governo di emergenza per fare quegli interventi impopolari di cui nessuno vorrebbe assumersi la paternità, arriva ora questa nota dell'Agenzia Fitch: "Referendum Grecia minaccia stabilità Eurozona". Traducendo il tutto in parole comprensibili: per l'economia di mercato non c'è spazio per i meccanismi democratici. Se Marx fosse vivo, commenterebbe con una battuta del film Jurassik Park: "Come mi scoccia avere sempre ragione!"
Sul presunto favore fatto dai grillini, che avrebbe consentito al Pdl di vincere anche in Molise, la constatazione sorge spontanea: che piaccia o no, ci sono ancora elettori ai quali il bipolarismo coatto proprio non piace. Del resto, dovremmo tutti essere liberi di esercitare la quota di sovranità che ci compete senza subire condizionamenti.
È la logica maggioritaria la malattia da curare, non la testa degli elettori che non vota come la politica e le alchimie matematiche delle leggi elettorali vorrebbero imporgli.
Se Berlusconi preferisce il Porcellum allora vuol dire che ... Non vuol dire un bel nulla!
Berlusconi non vuole tornare al Mattarellum perché, al momento, ha problemi di alleanze molto diversi rispetto a quelli di Veltroni. Ed infatti alla Lega piace il Mattarellum.
Dal mercato delle vacche per la spartizione dei collegi sicuri, Forza Italia ha sempre ottenuto meno rispetto alla sua effettiva consistenza.
Con il Porcellum ogni forza politica coalizzata prende i seggi che gli spettano in proporzione ai voti ottenuti e l'eventuale premio di maggioranza attribuito alla coalizione; con il mattarellum il numero di parlamentari di ogni forza politica coalizzata dipende invece dagli accordi tra le segreterie.
Per quanto riguarda, quindi, l'operazione referendaria con la quale tornare al Mattarellum, si tratta solo di un riposizionamento d'interessi tutta interno al ceto politico, una guerra fra ladri di voti che non ha nulla a che vedere con il problema di restituire agli elettori il diritto di scegliere i candidati della forza politica che intendono votare.
Con il Mattarellum (75% di collegi uninominali) o con le soglie di sbarramento al 4% (Porcellum e Mattarellum), un milione e mezzo di voti rischiano di non portare a casa neanche un parlamentare.
Con i collegi uninominali, poi, due milioni di voti distribuiti su tutto il territorio contano zero, mentre un milione di voti leghisti, territorialmente concentrati, sono in grado di vincere un buon numero di collegi del nord. Se non riflettiamo su queste anomalie da allarme democratico, perché mai dovremmo considerare in misura maggiore il milione e duecentomila firme raccolte per il referendum attraverso il quale far rivivere il Mattarellum? Ma poi, siamo così sicuri che tutte quelle firme chiedevano la medesima cosa? E non è scorretto, in ogni caso, utilizzare questa espressione parziale della volontà popolare, per farci trovare di fronte al fatto compiuto, il passaggio da una porcata all'altra, dal Porcellum al Mattarellum, senza neanche lo sforzo di passare per la verifica del voto referendario?
Pienamente condivisibili le buone intenzioni di chi ha firmato per abrogare il Porcellum. Profonda preoccupazione, però, per le pessime intenzioni di chi ha utilizzato questo malcontento per mettere in piedi l'ennesimo referendum truffa. Scegliere tra il Porcellum o il ritorno al Mattarellum, cioè la versione in collegi uninominali del Porcellum, e quindi la medesima porcata, è una presa per i fondelli che verrà presto smascherata. Ancora una volta sarà il quorum, cioè il buon senso dei padri costituenti, lo strumento più adeguato per contrastare i giochini tutti interni alla Casta.
Quando sono in ballo i diritti fondamentali, non ci si può permettere il lusso di cambiare idea a seconda di come tira il vento. Ai fini della tutela del diritto alla rappresentanza non c'è nulla di peggio dei collegi uninominali. Poi ci sono i fratelli gemelli che riescono ad ottenere il medesimo risultato dei collegi uninominali per altra via, vedi il Porcellum. Il referendum della Casta è e rimane una truffa, anche se Passigli cambia idea.
E meno male che si trattava di quesiti referendari che nessuno voleva. Per pompare il referendum elettorale che fa gli interessi della sola Casta, il referendum attraverso il quale far rivivere il Mattarellum, per intenderci, manca solo la diretta a reti unificate. Insomma, la tipica aria di un regime che cerca di usare tutti i mezzi a disposizione per trasformare le consultazioni referendarie da “strumento di democrazia diretta nelle mani dei cittadini” a “strumento di manipolazione subito dai cittadini”. E questo spiega la saggezza dei costituenti quando hanno deciso di inserire il quorum. Il cittadino comune ringrazia. Franco Ragusa