Dopo circa un anno di cinegiornali "Luce" a tessere le lodi del Governo Monti, senza particolare indignazione di gran parte di coloro che solo da ieri gridano allo scandalo, insieme a chi ci si dovrebbe unire per protestare sdegnati contro l'abuso compiuto da Berlusconi?
Ci sono abusi di serie A e abusi che, invece, non si debbono vedere? Mai vista un'intervista di Fabio Fazio ad un membro del Governo Monti?
No, la lettera di Ingroia a Bersani è veramente difficile da capire.
Ingroia è deputato a divenire una delle figure più rappresentative di quel "cambiare si può" che dovrebbe porsi come netta alternativa a Monti e a tutto il pensiero unico che lo segue, e invece che fa?
Scrive a Bersani con tanti auguri di successo. E gli scrive per chiedergli cosa? Di cancellare anche tutte le porcate votate nell'ultimo anno da PD e PDL? No, il solito ritornello sulla legalità e le leggi ad personam. Caro Ingroia, se le difficoltà per arrivare a fine mese aumentano giorno per giorno, perché ad essere spolpati sono sempre i soliti noti, perché al massimo cambiano le facce ma non il pensiero dominante, di quale "cambiare si può" stiamo parlando?
Il PD fa le primarie per scegliere i parlamentari: al tempo stesso, però, causa liste bloccate, PD, SEL e chi altro arriverà dovranno contrattare il posizionamento dei candidati: chi verrà collocato ai primi posti farà parte degli eletti sicuri; per gli altri subito dopo dipenderà dal risultato che la coalizione otterrà; per gli ultimi neanche una speranza. Ne vedremo delle belle.
"Siamo in guerra", urla Beppe Grillo ai suoi, quindi "fuori dalle Palle" chi "fa domande su domande e si pone problemi della democrazia del MoVimento".
"Qui vige l'eguaglianza non conta un cazzo nessuno" ... no, questa non l'ha detta Beppe Grillo, ma il sergente Hartman di Full metal jacket del grande Kubrick.
Il dramma vero di questa crisi di governo? È che per liberarci di tecnici incompetenti ed altezzosi, la Fornero su tutti, siamo tornati indietro di un anno.
E se le intercettazioni involontarie potrebbero essere utili alla difesa, che si fa, le si distrugge lo stesso? La Consulta ha detto sì! Signorsì, signorsì, signor Presidente (Napolitano)!
Nella sostanza, il Decreto Legge che se ne frega dei veleni dell'ILVA interviene così come il Decreto Legge emanato dal Governo Berlusconi interveniva sul caso Englaro. Il Presidente Napolitano, è bene precisarlo, in linea di principio non ha le prerogative per rifiutare di controfirmare i Decreti Legge, ma dato che lo ha già fatto quando si trattò del caso Englaro, per di più forte dell'approvazione generale, è sorprendente che non abbia tenuto il medesimo comportamento. Così come è sorprendente che i sostenitori del suo comportamento di allora oggi non abbiano nulla da dire. Siamo ormai divenuti una repubblica presidenziale a tutti gli effetti?
le conseguenze del Porcellum, o delle leggi maggioritarie in genere, il cosiddetto voto per scegliere il Governo, non trovano riscontro nelle regole costituzionali, e le primarie, per la scelta del candidato Premier, non sono altro che un aspetto di questa violazione.
Il preannunciato Decreto Legge per permettere all'Ilva di riprendere la produzione, ricorda tanto l'intervento del Governo Berlusconi che, sempre con Decreto Legge, intendeva vanificare i pronunciamenti della magistratura sul caso Englaro. Allora Napolitano, neanche fossimo una Repubblica presidenziale, pose il suo veto non controfirmando il Decreto. Ora, di fronte ai veleni dell'Ilva, cosa farà?
Come, come, come??? Alla fine hanno votato meno persone che nel 2005: -1.186.919 E sì, in effetti queste primarie hanno dimostrato che un'inversione di tendenza, in negativo, c'è stata.
Toh, Vendola si è accorto di aver partecipato ad una contesa asimmetrica, dove alle armate del PD lui aveva da opporre solo un piccolo partito. Sono le primarie (di sempre), bellezza! Tranne rarissimi risultati eccezionali che non fanno sistema, il meccanismo è tale da avvantaggiare soltanto i partiti maggiori e meglio organizzati. Che in Italia ci sia stata qualche sorpresa, non può permettere a nessuno di farsi illusioni. Anzi, proprio a partire da queste sorprese era facile prevedere macchine organizzative del consenso sempre più sofisticate e sempre più costose, con le minoranze schiacciate a mero ruolo di presenza per legittimare la vittoria degli unici che possono concorrere per vincere.
Due semplici domande a chi sta raccogliendo le firme per i referendum su lavoro e pensioni. Va bene inseguire le facili pulsioni per aumentare la possibilità che la gente firmi, ma che c'azzecca la diaria con le retribuzioni d'oro o altri privilegi? Perché prestarsi a questi giochini che poi, alla fine, producono solo scarsa coscienza democratica? A proposito: è di oggi la notizia che anche per i futuri parlamentari del Movimento 5 Stelle la diaria non è "peccato" o "privilegio".