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Purtroppo, di nuovo in evidenza: Stop Racism
L'attacco del leader dei socialisti: "Da due mesi a questa parte questa è la prima trasmissione di approfondimento alla quale sono invitato". Dall'Agcom il richiamo a Vespa e Mentana per assicurare la par condicio in campagna elettorale. Il giornalista di Raiuno: "Troppi candidati premier, necessaria flessibilità". Il conduttore di 'Matrix': "Non mi faccio imporre chi invitare".

Adnkronos/Ign
- Dura solo pochi minuti la presenza del leader del Partito socialista Enrico Boselli (nella foto) negli studi di 'Porta a porta'. Il candidato premier dei socialisti si alza e se ne va, subito dopo aver spiegato i motivi di quella che definisce "una protesta forte, chiara, netta, per quel che accade in campagna elettorale".

Accusa Boselli: "Le regole sono truccate. Da due mesi a questa parte, questa è la prima trasmissione di approfondimento alla quale sono invitato. 'Anno zero' e 'Matrix', 'Ballarò' e 'Primo piano', '30 minuti' e 'Tv7' ci hanno cancellato dalla campagna elettorale". Quanto alla carta stampata, "il sondaggio del 'Corriere della Sera' ha pubblicato le intenzioni di voto su forze che non esistono più o non si presentano con il loro simbolo alle elezioni come la Rosa bianca e i Radicali e ha cancellato il Partito socialista".

Per il leader del Ps, "è intollerabile partecipare a questa campagna elettorale con regole così truccate. E allora - annuncia alzandosi dalla poltroncina bianca di 'Porta a porta', davanti allo sguardo perplesso del conduttore Bruno Vespa - me ne vado, per coerenza con quel che facciamo. Mi ribello a queste regole truccate".

Davanti alla decisione del leader socialista, Vespa cerca prima di convincerlo a recedere dal suo proposito, quindi gli annuncia che "la prossima settimana sarà nuovamente invitato a 'Porta a porta' assieme a tutti gli altri candidati premier". Ma tutto ciò non fa cambiare idea a Boselli, che ringrazia e lascia lo studio.

A Bruno Vespa non resta che sedersi per qualche minuto - fatto inedito per la trasmissione - proprio sulla poltroncina bianca abbandonata dal leader del Partito socialista. Di fronte a lui, interviene la candidata premier de La Destra Daniela Santanchè per stigmatizzare l'atteggiamento di Boselli: "Boselli ha voluto protestare così. Io non vorrei far polemica sulla questione degli inviti in tv ma, al contrario, approfittare di questa trasmissione per poter illustrare il nostro programma". La puntata, intitolata 'Gli altri' è quindi continuata con la Santanchè, il candidato premier dell'Unione democratica dei consumatori Bruno De Vita e quella di Sinistra critica Flavia D'Angeli.

Dopo avere abbandonato la trasmissione 'Porta a Porta', Boselli, megafono in mano, ha continuato la sua protesta sul marciapiede di via Teulada, davanti all'ingresso del centro produzioni tv, e ha spiegato ad alta voce le sue ragioni davanti ad alcune decine di militanti socialisti.

Con il candidato premier del Ps, tra gli altri, erano presenti anche Bobo Craxi, Gianni De Michelis, Roberto Villetti, Franco Grillini, Luigi Crespi, Gerardo Labellarte, Angelo Piazza. I militanti socialisti hanno esposto anche alcuni striscioni: "Rai tv: censura di tutto di più", "Anche i socialisti pagano il canone", "Informazione: Veltrusconi come Putin". Quindi hanno chiesto anche un colloquio urgente con il presidente della Rai Claudio Petruccioli, che incontrando gli esponenti socialisti ha detto: ''Evitate di fare della Rai la 'testa di turco' sulla quale scaricare le tensioni politiche".

Proprio oggi l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva ordinato a 'Porta a Porta', ‘Matrix’ e ad altre trasmissioni di Rai e Mediaset di invitare socialisti e radicali alle prossime puntate. La decisione, presa dopo l’esame dell’esposto dei Radicali, al fine di assicurare "la parità di trattamento e la più ampia ed equilibrata presenza e possibilità di espressione ai diversi soggetti politici sui temi della competizione elettorale in corso di svolgimento".

Prima della protesta del leader dei socialisti, Vespa aveva chiesto alla Vigilanza e all’Agcom davanti al numero abnorme di candidati premier una ''necessaria flessibilità delle regole finora a nostra conoscenza per evitare che i nostri programmi perdano qualunque aderenza a quel che davvero accade nel mondo politico''.

Diversa la risposta di Enrico Mentana che rivendica la libertà di scegliere chi invitare in trasmissione. ''Faccio un programma giornalistico – mette in chiaro l’ideatore di ‘Matrix’ - non farmaceutico, non controllo il dosaggio degli ospiti col bilancino. Leggeremo quanto deliberato da Agcom, dopodiché Mediaset si regolerà di conseguenza. Ma non mi faccio imporre da nessuno chi invitare''.