da lastampa.it - Ancora scontro tra le forze politiche sulla riforma della Costituzione. Dopo l’altolà del leader della Lega Umberto Bossi e nel giorno della manifestazione del Pd a difesa della Carta, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi torna sulle tensioni seguite alla vicenda di Eluana Englaro, ribadendo che «nè io nè il governo abbiamo mai attaccato il Capo dello Stato e la Costituzione».

Sul palco in Piazza Santi Apostoli l’ex capo dello stato Oscar Luigi Scalfaro dice: «La Costituzione vogliamo aggiornarla certo ma non è possibile che sia stravolta, per aggiornarla ci vogliono i due terzi dei parlamentari e questo bisogna ricordarlo tutti i giorni e non un giorno sì e l’altro no. Non si possono toccare - afferma Scalfaro - i valori fondamentali di libertà, di giustizia e i diritti inviolabili di una persona»
 
E Veltroni spiega: «L’idea che il presidente del Consiglio abbia pensato di trasferire il potere legislativo nelle mani di una sola persona è estranea alla Costituzione». Il leader del Pd ricorda che la Carta «è stata scritta in un momento drammatico» e spiega che va innanzitutto «difesa».

Il premier intanto nega lo scontro con il Quirinale: «Niente di più falso - dice Berlusconi intervenendo a "Panorama del giorno" - con Napolitano ho sempre avuto una cordialità di rapporti, che sono sicuro rimarrà tale. Il presidente del Consiglio non ha alcun interesse a non aver rapporti cordiali con il presidente della Repubblica».

«Io l’ho evocata e l’ho difesa - dice il premier - perchè la Costituzione prevede che il Governo abbia piena responsabilità di giudizio sulla necessità e sull’urgenza di un provvedimento. La Costituzione non è poi un moloch intoccabile. È la stessa Costituzione che prevede con l’articolo 138 la possibilità di modifiche. In Parlamento ci sono molti progetti della sinistra che chiedono di modificare la Costituzione. La sinistra mistifica e mi attacca per nascondere le proprie divisioni interne».
«Le cose dette e poi smentite in questi giorni da Berlusconi non cancellano l’idea di una sua insofferenza per tutte le regole, a partire dalla Costituzione - replica Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera - noi crediamo che l’Italia abbia bisogno di equilibrio e moderazione. Mi pare abbia risposto Bossi, il presidente Napolitano rappresenta questa garanzia».

Anche il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, respinge le parole del premier e si appella all’Unione Europea, perchè solo la Ue «può fermare la dittatura».

Intanto dalla manifestazione del Pd prendono le distanze le altre opposizioni: per il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, «il presidente Napolitano non ha bisogno di piazze e di qualcuno che manifesti per lui». Mentre secondo il segretario del Prc, Paolo Ferrero, «c’è bisogno di una sinistra che difenda la Costituzione sempre e tutta, non a corrente alternata. Rifondazione - aggiunge - lo fa e continuerà a farlo in modo coerente. Ecco perchè saremo in piazza sabato a Roma sulla base dell’appello "Ora basta!" e al fianco dei comitati di difesa della Costituzione ma non oggi con il Pd».

«Sulla Costituzione Berlusconi ha semplicemente messo l’accento su meccanismi che non permettono al governo di corrispondere sempre con efficacia e tempestività - risponde il governo con il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi - sono state prodotte tante Commissioni bicamerali per la riforma costituzionale, ora si accusa Berlusconi di voler cambiare la Carta che in tanti anni politici, compresi quelli di sinistra, hanno tentato invano di farlo».