riforme info logo

Versione CMS del sito www.riforme.net
In aggiornamento il periodo 2014-2018
per problemi al database

Purtroppo, di nuovo in evidenza: Stop Racism
da repubblica.it - Secca nota del Colle dopo il via libera al decreto sicurezza
Maroni aveva detto: "Testo concordato con Napolitano"
La Santa Sede: "E' un'abdicazione, non è la strada da percorrere"

L'altolà del Vaticano e la presa di distanza del Colle. Il decreto sulla sicurezza varato dal governo che, tra le altre innovazioni, legalizza le ronde, provoca la reazione negativa della Santa Sede. E anche una nota del Quirinale che puntualizza come " i contenuti del decreto siano di esclusiva responsabilità del governo". Frase che sembra una riposta alle parole del ministro dell'Interno, Roberto Maroni che aveva negato contrasti con il Quirinale: "Non c'è stato alcun veto del Quirinale. Ieri con Napolitano ho concordato questo testo, senza alcuna forzatura o obiezione".

Dura la posizione della Santa Sede. "L'istituzione delle ronde rappresenta - per il segretario del pontificio consiglio dei Migranti, monsignor Agostino Marchetto - una abdicazione dello Stato di diritto. Non è la strada da percorrere". Dopo aver ricordato le perplessità del capo dello Stato e criticato l'ostinazione del governo, Marchetto ha ribadito che "è bene dare ai cittadini la
possibilità di dare un contributo ad aumentare la sicurezza delle loro città, ma se questo serve ad alimentare un clima di criminalizzazione dei migranti, certamente questo non trova il consenso della Chiesa".

Parole di plauso, invece, per il presidente della Camera Gianfranco Fini che ha nesso in guardia dall'equazione 'immigrati-criminali'. "Sulla questione dei migranti - commenta Marchetto - ha sempre avuto atteggiamenti moderati. Lo apprezzo e riconosco nelle sue parole quanto abbiamo già detto anche noi molte volte. Anche perchè dobbiamo ricordarci che degli immigrati abbiamo bisogno".

Anche l'opposizione critica il governo accusandolo di due "gravi strappi di carattere politico istituzionale". "Il prolungamento per decreto della detenzione nei Cie - spiega l'esponente democratico - rappresenta un esplicito schiaffo al Parlamento che aveva già bocciato, con un voto che coinvolgeva settori della stessa maggioranza, un provvedimento del governo che andava in questa direzione".

Inoltre, aggiunge Minniti, "con una norma confusa sulle cosiddette 'ronde' si è aperto un percorso che mette in discussione il monopolio della sicurezza da parte dello Stato e, quindi, delle forze di polizia. Non c'entra nulla la 'sicurezza partecipata', il rischio è che per meri calcoli di partito si metta in moto un meccanismo difficilmente governabile che può colpire al cuore il sistema sicurezza nel nostro Paese".