Non ci speravamo più, ma finalmente la campagna d'informazione referendaria può iniziare anche per i contrari all'approvazione dei quesiti. L'Autority per le telecomunicazioni, infatti, ha finalmente reso noto l'elenco dei soggetti politici legittimati ad usufruire gli spazi di comunicazione politica sulle reti radiotelevisive private, locali e nazionali. E' quindi da oggi possibile, con soli 11 giorni di propaganda rimasti, mettere in moto la macchina che si occuperà di spartire gli spazi.
Nessuna notizia ufficiale, invece, da parte della Commissione parlamentare di Vigilanza RAI. E considerato che nella giornata odierna la RAI ha programmato una prima tribuna elettorale, c'è da ritenere che l'elenco dei soggetti legittimati dalla Vigilanza RAI ci sia ma che debba rimanere segreto sino alla fine della campagna referendaria.
Non si tratta purtroppo di una battuta, ma della concreta realtà. É da Venerdì 5, infatti, che il "Comitato per il proporzionale e contro la forzatura bipartitica" sta inutilmente cercando di poter visionare l'elenco dal quale parrebbe essere stato escluso.
Al riguardo, c'è da constatare come i criteri di selezione adottati dall'organo politico (Vigilanza Rai) differiscano e non di poco da quelli dell'organo tecnico-amministrativo (Autority TLC), essendo il "Comitato per il proporzionale e contro la forzatura bipartitica" ben presente nella lista dell'AGCOM.
Analoga vicenda nel 2000, quando al "Comitato politico per l'astensione ai Referendum" fu appunto negata la possibilità di fare campagna referendaria sulle reti RAI; nessun problema, invece, con le emittenti private in virtù della legittimazione conferitagli dall'Autority TLC.