da repubblica.it - Il premier al congresso del Ppe a Bonn:"Sovranità in Italia è passata alla magistratura
Contro il partito dei giudici cambierò la Costituzione
". E poi: "Io ho le palle..."

Duro il presidente della Camera: "Frasi che ingenerano confusione sull'Italia"
Marina Sereni (Pd): "Dal Cavaliere un comizio indecente". Di Pietro: "E' fascismo"

 


Da Bonn, dove partecipa al congresso del Partito popolare europeo, Berlusconi torna ad attaccare i magistrati e la Consulta con toni durissimi. E il rimbalzo in Italia è un nuovo, aspro scontro con Gianfranco Fini.

"In Italia - dice Berlusconi - succede un fatto particolare di transizione a cui dobbiamo rimediare: la sovranità, dice la Costituzione, appartiene al popolo" e il Parlamento "fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale" e la Corte "abroga la legge". E' per questo, prosegue il presidente del Consiglio nel suo intervento al congresso del Partito popolare europeo a Bonn, che la maggioranza "sta lavorando per cambiare la situazione anche attraverso una riforma della Costituzione". All'indomani del parere della sesta commissione del Csm che ha riscontrato "elementi di incostituzionalità" nel ddl sul processo breve, il premier tira di nuovo in ballo anche la Consulta, a suo avviso "non più un organo di garanzia, ma un organo politico, composto per 11 membri su 15 da esponenti di sinistra", per via del fatto che ci sono stati tre presidenti della Repubblica di sinistra.

L'analisi della situazione politica italiana che Berlusconi porta al congresso del Ppe parte dal presupposto che "la sinistra è allo sbando e cerca di avere ragione" di lui "attraverso i processi". Dall'altra parte, aggiunge, c'è "una maggioranza coesa e forte, con un premier super". "C'è una sinistra che ha attaccato il presidente del Consiglio su tutti i fronti inventandosi calunnie - dice il Cavaliere -. Chi crede in me è ancora più convinto. Tutti si dicono: 'Dove si trova uno forte e duro, con le palle come Silvio Berlusconi?'".

L'imbarazzo del Ppe. Le parole di Berlusconi prendono di sorpresa l'uditorio dei popolari europei. Che sembrano volersi tenere lontani dalla polemica. No comment della Merkel, mentre il neopresidente del Ppe Martens dice che il premier "è il primo presidente del Consiglio italiano, dopo la prima guerra mondiale, ad avere una maggioranza così forte". E alla domanda se ciò equivalesse ad un appoggio nei confronti delle dichiarazioni di Berlusconi sui giudici, risponde: "Mi limito a quello che ho detto".

La risposta di Fini. Il presidente della Camera non fa attendere la sua replica. "E' certamente vero che la sovranità appartiene al popolo, ma il Presidente del Consiglio non può dimenticare che esso 'la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione' (art. 1). Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte costituzionale".

Ancora, Fini rileva: "E' la ragione per la quale le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui la Consulta sarebbe un organo politico, non possono essere condivise; mi auguro che il premier trovi modo di precisare meglio il suo pensiero ai delegati del congresso del Ppe per non ingenerare una pericolosa confusione su quanto accade in Italia e sulle reali intenzioni del governo".

L'opposizione in Italia. La prima reazione arriva da antonio Di Pietro. Ed è durissima: "Berlusconi sta stracciando la Carta Costituzionale, prima riducendo il Parlamento ad un servizio privato ora volendo eliminare la Consulta, ultimo baluardo della Costituzione. Se non è fascismo questo, che cosa ci vuole? l'olio di ricino?".

Poi parla il Pd, con la vicepresidente dei deputati Marina Sereni: "Un comizio indecente contro il presidente della Repubblica e i suoi predecessori, contro la Corte Costituzionale, contro i magistrati, contro l'opposizione democratica. Berlusconi è vittima di un'ossessione, i suoi processi gli impediscono di occuparsi dei problemi reali delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese italiane".

A stretto giro interviene anche il segretario democratico, Pier Luigi Bersani. "I popolari europei . commenta - hanno avuto modo di constatare direttamente cos'è il rischio di populismo. Sono convinto che anche loro se ne preoccuperanno perchè il centrodestra in Europa sa bene cos'è una Costituzione, cosa vuol dire picconare una Costituzione e a quali esiti può portare".

Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, si dice preoccupato: "Non fa bene all'Italia - scrive in una nota - trasferire in ambito europeo le vicende della nostra politica e quelle personali del presidente del Consiglio. Conferma l'immagine dell'Italia come un paese di pulcinella e privo della capacità di assumere nel contesto europeo il proprio ruolo di grande nazione che privilegia il bene comune rispetto alle proprie beghe interne".

Mancino: "Nostro parere non vincolante. Sulla questione del parere della commissione interviene anche il vice presidente del Csm Nicola Mancino, che replica alle critiche ricordando che "il parere non è vincolante". E annuncia che dopo la pausa natalizia il plenum del Consiglio superiore della magistratura si riunirà alla presenza del ministro della Giustizia Angelino Alfano.