Corriere di Bologna - La Corte costituzionale: soltanto principi di uguaglianza, nessuna nuova disciplina di forme di convivenza diverse dal matrimonio
 
La Consulta «assolve» i cosiddetti «Dico all’emiliana». La Corte costituzionale ha infatti rigettato il ricorso del governo contro l’articolo 48 della finanziaria regionale. Lo fa sapere la Regione Emilia-Romagna in una nota in cui precisa che «la Corte costituzionale, rigettando il ricorso del Governo contro l’articolo 48 della finanziaria regionale del 2009, ha avallato la correttezza della norma regionale che garantisce l’accesso ai servizi pubblici a tutte le persone senza disparità di trattamento né discriminazioni». La manovra di Viale Aldo Moro prevedeva parità di accesso ai servizi sociali per coppie di fatto e persone sposate, per questo era stata al centro di polemiche.

LA CONSULTA - Secondo la Corte costituzionale, come spiega il comunicato della giunta Errani, «la Regione Emilia-Romagna non ha invaso alcuna competenza esclusiva dello Stato, né tentato di definire una nuova disciplina delle forme di convivenza diverse dal matrimonio, ma solo richiamato principi di uguaglianza e di non discriminazione peraltro già previsti dalla Costituzione e dai Trattati europei». Il ricorso del governo contro la norma regionale era stato presentato nel febbraio 2010.