«Pone seriamente a rischio l'indipendenza della magistratura»; ma non solo: l'emendamento del leghista Pini alla legge comunitaria che modifica la responsabilità civile dei magistrati può rendere il sistema giudiziario italiano «davvero ingestibile» determinandone «l'implosione».
Franco Astengo La gran parte degli osservatori e degli analisti concorda nel ritenere i partiti soggetti indispensabili per il funzionamento di una democrazia avanzata: nello stesso tempo, in ispecie all’interno del “caso italiano” la crisi dei partiti, principalmente sotto l’aspetto dell’espressione culturale e del radicamento sociale, rende del tutto inefficace la partecipazione politica dei cittadini che, pure, si sta esprimendo in forme particolarmente intese e dalla quale si evince la capacità di inserire temi decisivi nell’agenda. Un inserimento che rischia, però, di risultare inefficace ai fini della proposizione di adeguate politiche pubbliche, proprio in virtù della già rilevata crisi dei soggetti intermedi.
Per il pareggio di bilancio in Costituzione manca solo l'ultimo via libera del Senato. La Camera, con 489 sì, 3 no e 19 astenuti, ha infatti concesso ieri il suo secondo disco verde al provvedimento che modifica l'articolo 81 della Carta. Montecitorio aveva già approvato in prima lettura il testo. E altrettanto ha già fatto Palazzo Madama. A questo punto serve un ultimo passaggio parlamentare per l'ingresso del «pareggio» in Costituzione e per l'affidamento del controllo dei conti pubblici a un organismo indipendente, in linea con il fiscal compact approvato in sede europea.
Un taglio di circa il 20% dei parlamentari. È questa l'ipotesi su cui starebbe lavorando il governo. Nella bozza messa a punto dai tecnici delle riforme è previsto infatti di riscrivere completamente gli articoli 56 e 57 della Costituzione, con una riduzione del numero dei deputati, che passeranno dagli attuali 630 a 508. I senatori passerebbero invece da 315 a 254.
Il decreto sulle cosiddette “liberalizzazioni”, varato dal Governo Monti, esce dalle aule del Senato abbastanza stiracchiato dalle fortissime pressioni delle lobby, mai uscite così prepotentemente allo scoperto nel corso della vicenda parlamentare, e verso le quali appare più facile elargire concessioni rispetto a riottosi valligiani, capaci di mettere in pericolo un “fantomatico” ordine pubblico. L’aspetto che intendo esaminare, in quest’occasione, riguarda però la “filosofia” del provvedimento, espressa nella relazione che lo accompagna.
di Franco Russo Chi vuole condurre avanti una mobilitazione contro la crisi economico-finanziaria, da cui le classi dirigenti stanno uscendo con soluzioni sociali e istituzionali liberiste, sembra stia smarrendo perfino la percezione della realtà politica. Solo questo ‘oscuramento dei sensi’ può spiegare il silenzio pressoché totale che nei movimenti, nei sindacati e nei partiti di sinistra avvolge anche la seconda ‘deliberazione’ della modifica dell’art. 81 della Costituzione.
Su un punto siamo tutti d'accordo: il Parlamento figlio del Porcellum, dei nominati e delle compravendite dei parlamentari e che ha visto l'esclusione dalla rappresentanza di ampi settori della società a causa del carattere maggioritario della legge elettorale, non gode della fiducia dei cittadini. Verrebbe giudicato molto grave, pertanto, qualsiasi intervento di modifica della Costituzione.
studiolegaleassociato.it - Desta grande sconcerto, tra gli operatori giuridici (avvocati, magistrati) che quotidianamente hanno a che fare, per il loro lavoro, con la tematica dei licenziamenti, il livello di approssimazione e di assoluta lontananza dalla realtà con cui tanti autorevoli personaggi della politica, del giornalismo e persino dell’economia affrontano l’argomento, contribuendo ad alimentare una campagna di disinformazione senza precedenti.
Di Franco Astengo La settimana appena trascorsa, quella compresa tra il 12 e il 19 Febbraio, ha visto salire alla ribalta, all’interno delle complesse vicende politiche che caratterizzano il sistema italiano, il tema del ruolo dei partiti, al punto che “Repubblica”, nel numero uscito in edicola Giovedì 16, vi ha dedicato uno dei suoi “Diari” speciali con interventi di politologi di primo piano da Carlo Galli a Marc Lazar, estraendo nel “vocabolario” anche la definizione classica di “Partiti” redatta da Max Weber.
Ugo De Siervo da lastampa.it La Corte costituzionale con la sentenza n.22 di quest’anno (relatore Silvestri) ha opportunamente tutelato l’autonomia finanziaria delle Regioni dall’ennesimo svuotamento, ma ha soprattutto posto un importante limite alla prassi del nostro Parlamento di approfittare della conversione dei decreti legge per far passare frettolosamente le più varie innovazioni, sostanzialmente estranee al contenuto dello stesso decreto legge da convertire.