Lì alla Consulta avranno bisogno di un ombrello. Sentenza politica, ha subito osservato il sottosegretario Bonaiuti. La Corte è ormai al tramonto, non è più un organo di garanzia, risponde a logiche partitiche anziché costituzionali, ha aggiunto di rincalzo il costituzionalista Gasparri. E intanto Bossi, tanto per sedare gli animi, evoca i rumori della piazza. Prima d'avventurarsi in un cornmento a caldo su questa calda decisione, sarà bene perciò mettere nero su bianco due premesse.
Sì, abbiamo vinto. Abbiamo vinto perché abbiamo combattuto quest'assurda iniziativa referendaria sin dalle prime battute, senza ripensamenti o scivolamenti.
Abbiamo vinto perché non abbiamo mai ceduto al ricatto della pistola puntata del referendum elettorale, perché di fronte ai tentativi di accordo tra Veltroni e Berlusconi per una nuova legge elettorale che prometteva solo briciole per chi non accettava e non accetta la strozzatura bipolare e bipartitica, abbiamo sempre sostenuto che li avremmo sconfitti con il fallimento dei referendum.
Il 17 Giugno p.v. dalle ore 18:00 alle ore 20:00, presso una delle sale del Nuovo Cinema Aquila, sito a Roma in Via L'Aquila 70, l'Associazione Culturale Grilli del Pigneto invita tutti i cittadini romani a partecipare all' incontro sui tre quesiti referendari.
Non ci speravamo più, ma finalmente la campagna d'informazione referendaria può iniziare anche per i contrari all'approvazione dei quesiti. L'Autority per le telecomunicazioni, infatti, ha finalmente reso noto l'elenco dei soggetti politici legittimati ad usufruire gli spazi di comunicazione politica sulle reti radiotelevisive private, locali e nazionali. E' quindi da oggi possibile, con soli 11 giorni di propaganda rimasti, mettere in moto la macchina che si occuperà di spartire gli spazi.
Da perilproporzionale.org - Il "Comitato per il proporzionale e contro la forzatura bipartitica" manifesta estremo stupore per la sua mancata ammissione fra i soggetti politici legittimati a concorrere alla formazione dell'opinione pubblica, in occasione della campagna referendaria 2009, sulle reti del Servizio Pubblico RAI.
Certi che all'origine della decisione adottata dalla Vigilanza RAI non possono che esservi ragioni esclusivamente politiche, vista la caratterizzazione del Comitato che va ben al di là di quanto rappresentato e rappresentabile dai soggetti politici ammessi di diritto e dagli altri Comitati contrari all'approvazione dei quesiti dei quali si ha notizia, ci adopereremo in tutte le sedi possibili per denunziare questo nuovo atto d'arbitrio, compiuto nel silenzio e la totale complicità di tutte le forze politiche presenti in Parlamento.
Da La Rete dei Comunisti - Facciamo fallire i referendum reazionari del 21 giugno - Mettiamo fine alla subalternità "democratica" verso l’egemonia della destra
I referendum del prossimo 21 giugno, segnano l’ennesimo assalto reazionario nella vita politica e democratica del nostro paese. L’obiettivo dei referendum è l’imposizione di un sistema politico blindato dal bipartitismo e dal sistema elettorale maggioritario, una operazione questa, tesa a liquidare dallo scenario politico ogni parvenza di rappresentanza e di opposizione degna di questa parola.
PER UNA VERA RIFORMA ELETTORALE
IL 21 GIUGNO NON VOTARE AL REFERENDUM
Il 21 giugno siamo chiamati a votare per il referendum sulla legge elettorale.
Il testo di legge risultante dall’eventuale vittoria del referendum produrrebbe effetti peggiorativi della già pessima legge elettorale vigente (che il suo inventore Calderoli definì “una porcata”).