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Purtroppo, di nuovo in evidenza: Stop Racism
Sig. Presidente Fini, che dirle? Anzi no: cosa domandarle dopo le sue dichiarazioni contro chi brucia la bandiera dello stato d'Israele?
Considerata la sua provenienza politica e i maestri che l'hanno ispirata, bisogna ammetterlo, è come sparare sulla Croce Rossa. In effetti, non fosse stato per il suo essere divenuto terza carica dello Stato, se ne poteva fare volentieri a meno.
Ed è infatti da buon cittadino che ha a cuore l'Istituzione che lei in questo momento rappresenta che non posso esimermi dal ricordarle i valori antifascisti della Costituzione repubblicana che lei dovrebbe onorare; l'eguaglianza di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la libertà di opinione.
Le ricordo tutto questo come anche le debbo ricordare che è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
Ed è in forza di questa Costituzione, che molti suoi antichi maestri non hanno mai amato, che nel nostro ordinamento giuridico è stato inserito il reato contro l'istigazione all'odio razziale.
Un odio che, come ben sappiamo dopo l'esperienza nazi-fascista, è stato giusto combattere.
Mi domando, quindi, cosa avrebbe potuto dire della resistenza partigiana contro l'occupazione nazi-fascista.
Chi combatteva il nazismo e bruciava la bandiera nazista era come chi?
Bruciare un simbolo dell'odio razziale, della purezza di una razza sulle altre, può essere considerato un gesto criminale? Un gesto che, come lei ha detto, può dar "vita a politiche di tipo terroristico"?

Certamente, per chi da anni conduce battaglie politiche per elevare muri contro il diverso, sia esso un povero dannato della terra o un "residente da Roma ladrona in giù", quale occasione migliore per associarsi alla difesa della "purezza religiosa" dello Stato ebraico?
Perché è questo il punto: la questione israelo-palestinese non esisterebbe se non ci fosse la pretesa antistorica di garantire allo Stato di Israele la natura di "Stato religioso" a discapito del diritto di milioni di palestinesi di poter vivere, con pari diritti, su quella che era la propria terra.
In questo, va detto, le idee padane alla Borghezio o alla Calderoli riescono a trovare sponde di comprensione anche negli esponenti del centrosinistra. Su tutti l'On. Fassino con la sua allucinante spiegazione del perché le risoluzioni ONU sul diritto al ritorno dei profughi palestinesi non sono da prendere in considerazione: “occorre ricercare una soluzione sul diritto al ritorno che non sia incompatibile col mantenere a Israele il carattere di uno Stato ebraico, ed è quindi evidente che non potrà esserci il ritorno in massa di milioni di rifugiati palestinesi perché questo stravolgerebbe la composizione demografica dello Stato d'Israele e gli ebrei non lo accetteranno mai" (http://www.pierofassino.it/..._doc=25666)

Concludo, Sig. Presidente, invitandola quindi ad un rispetto maggiore della nostra Costituzione, così come oggi fanno tutti coloro che si oppongono, anche bruciando una bandiera, ad una forma di stato razziale in grado di macchiarsi dei crimini più ignobili per poter mantenere integra la propria purezza.

Distinti saluti
Franco Ragusa