Come era prevedibile, nonostante quanto denunciato dalla campagna di terrore portata avanti dai promotori del referendum elettorale che abolisce, di fatto, il 25% dei seggi assegnati attraverso la quota proporzionale, la Consulta si e' pronunciata per la sua ammissibilita'.
I motivi per dichiararsi contrari a questo referendum di certo non mancano. Basterebbe, in tal senso, guardare con serenita' ai guasti prodottisi in questi ultimi anni a seguito dell'introduzione, per l'appunto, del sistema maggioritario.
Come e perché ci sia più di qualcuno disposto a sorprendersi di fronte alla probabile fine della Fase Costituente avviata con l'istituzione della Commissione Bicamerale per le riforme, desta decisamente sorpresa!
E sì che le premesse per arrivare al punto di rottura (che sembra sì insanabile e ormai consumato... ma la politica riserva sempre delle sorprese; specie di questi tempi, dove è divenuto atto da statisti consumati smentire oggi quello che solennemente si è affermato il giorno prima) c'erano tutte.
Devo confessare che mai mi sarei aspettato delle così feroci reazioni alle dichiarazioni del PM Gherardo Colombo.
Certo, c'era da aspettarsi una sorta di "tiro al bersaglio" da parte dei soliti noti; ed in base a questa facile previsione si poteva anche polemizzare con il PM per aver offerto su di un piatto d'argento una ghiotta occasione di polemica: e che diamine, ora i magistrati si occupano pure delle riforme! Avanti tutta con la Bicamerale, allora, proprio per tutelarsi da questi magistrati "eccessivamente politicizzati".
Ma da qui alla querela ipotizzata da Salvi! E anche Pisapia, che parla di "diffamazione", come interpretarlo?
È incredibile come si sia ravvivato il dibattito sui lavori della Bicamerale dopo la sortita di Rutelli. Ma anche questo va purtroppo letto come uno dei tanti segni negativi del nostro tempo.
È incredibile in quanto gli argomenti portati avanti, oltre a non essere nuovi, sono decisamente poveri di contenuti.
"Che senso ha" si chiede il sindaco di Roma "far eleggere direttamente dai cittadini un Presidente senza poteri, inevitabilmente destinato a divenire una figura inutile o pericolosa, una specie di battitore libero che non risponde a nessuno?".
"Molto meglio allora eleggere direttamente il Premier", conclude Rutelli.
Come nelle previsioni, la Commissione Bicamerale per le riforme è riuscita nell'intento di produrre un progetto di revisione costituzionale che, di fatto, prelude ad una nuova Costituzione.
Cosa rimarrà, infatti, della Costituzione del '48 dopo questa "revisione"?
Ben poco; e quel poco che rimarrà andrà nella direzione opposta di quanto era invece auspicabile: pur nell'assenza di un intervento formale sulla Prima Parte della Costituzione, infatti, attraverso i meccanismi istituzionali escogitati si avrà una ben più pesante divaricazione tra le enunciazioni dei diritti e dei principi ivi sanciti e la loro concreta attuazione.
I Popolari hanno decisamente gettato giu' la maschera, e ora si capiscono anche i motivi per cui, di fronte ai tanti dubbi espressi, alla fine optarono per il varo della Bicamerale. Ricordo un intervento di Leopoldo Elia, uscito su "il manifesto", che alla luce dei giochetti di oggi mi appare meno appassionato; peccato, confidavo nell'onesta' intellettuale dell'uomo, che non puo' non accorgersi del "mercato costituzionale" portato avanti proprio dal suo partito.
Con il voto di oggi in Bicamerale, con il quale si e' scelta l'indicazione del semipresidenzialismo, si e' consumato quello che in gergo viene definito "ribaltone". E' stato infatti soltanto grazie ai 4 voti "presidenzialisti" di Spini, Boselli, D'Amico e Rigo se la maggioranza non e' riuscita a spuntarla con la sua proposta di premierato.
Ma in fondo, proprio di ribaltone non si e' trattato. Le posizioni dei 4, comprese quelle dei due astenuti, sono note da tempo; e per il resto, sia il relatore Salvi che D'Alema non hanno mai mancato occasione per ribadire che una proposta valeva l'altra.
vorrei complimentarmi per lo spirito goliardico con il quale state lavorando in Parlamento.
La trovata della "Legge Rebuffa", e il fatto che tutti voi abbiate comunque deciso di discuterla, è atto di estrema sensibilità nei confronti di una Paese logorato dalle difficoltà quotidiane: un grazie di cuore, quindi, per il momento di comicità che non guasta mai.
Ma pensate un po' voi, una legge in grado di mantenere viva, negli effetti, una legge abrogata in parte o, perché no, del tutto.
L'Istituzione della Commissione Bicamerale rappresenta un'altra brutta pagina della storia italiana.
Aggiungo subito, pero', che peggio della Bicamerale c'era soltanto l'idea di Assemblea Costituente proposta da Segni e Cossiga.
Due soluzioni sulla falsariga di quella cultura dell'emergenza che da sempre contraddistingue il modo di operare dei nostri politici.
Non si sa bene perche', ogni qualvolta qualcuno ha da proporre qualcosa, deve ad ogni costo prospettare scenari da palingenesi.
Si giustificano cosi', allora, un'apposita Legge Costituzionale in grado di aprire una particolare Fase Costituente, od una nuova e specifica Assemblea Costituente, come momenti eccezionali e risolutori della vita istituzionale di un Paese.
Di fronte allo scontro sulle deleghe tra la maggioranza e l'opposizione... ho pensato di prendere appunti. Sono sicuro che quello che oggi viene sostenuto per un verso da una parte, e per un altro verso dall'altra, domani sara' completamente cambiato.