La violazione dell'obbligo di repechage rende illegittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, ma la conseguenza è solo un'indennità risarcitoria in favore del lavoratore licenziato (e non la sua reintegrazione), se la soppressione del posto di lavoro è effettiva.
La par condicio è una delle leggi meno rispettate della Repubblica. La legge, nata nel 2000 su un primo impulso dell'allora presidente Oscar Luigi Scalfaro, che pronunciò per primo il termine "par condicio", si basa su principi chiari ma di problematica attuazione.
Da una parte, un conflitto d'interessi non risolto pone il problema di un gruppo televisivo, Mediaset, che ha per maggiore azionista un leader politico che è, di volta in volta o Presidente del Consiglio o capo dell'opposizione. E ha avuto modo di nominare per anni la maggioranza del Cda Rai e, a cascata, le relative scelte dei direttori di reti e testate. Da qui le "ospitate" fatte contattandoli direttamente.
Siamo oltre la tassonometria classica indicata dalla teoria delle organizzazioni partitiche, pensiamo al partito dei notabili, il partito cartello, il partito-azienda.
Probabilmente dalla “politica frattale” siamo passati al “partito frattale”.
Non v'è dubbio che la parola crisi sia entrata violentemente nei nostri pensieri così come nella nostra vita materiale e quotidiana. E non v'è dubbio che tale termine sia stato rinforzato grandemente non solo attraverso le azioni di governo ma anche con un rimbombo particolarmente assordante da parte dei media.
Un esempio calzante è quello rappresentato dal termine “spread”, termine tecnico del quale nessuno aveva mai sentito parlare fatti salvi i pochi che della finanza hanno fatto un mestiere, ma che improvvisamente diventa il perno delle conversazioni al bar o allo stadio, sull'ascensore piuttosto che dal panettiere, e di come sia -nell'immaginario popolare- diventato il termometro unico col quale misurare il nostro possibile benessere.
Non c’è soltanto la cosiddetta “antipolitica”, rappresentato dallo spauracchio “Movimento 5 Stelle” in circolazione all’interno del sistema politico italiano. Si avverte anche la presenza della “Antidemocrazia” e non soltanto per via dell’essersi costituita la sezione italiana dei nazisti di Alba Dorata che, in Grecia, hanno già ottenuto rilevanti successi elettorali: un fatto, questo, che non pare aver avuto ancora il rilievo che meritava e soprattutto non pare aver suscitato, tra gli antifascisti, l’allarme che pure avrebbe dovuto essere lanciato per tempo. L’Antidemocrazia che ritengo, però, ancor più pericolosa e della quale tenterò di occuparmi in quest’occasione può essere accostata a quella espressa, nell’indicazione gramsciana del “sovversivismo delle classi dirigenti”.
Programma approvato dall'Assemblea "Comitato promotore No Monty Day", 15-12-2012
Le prossime elezioni hanno già dei vincitori: sono lo spread e il fiscal compact, il pareggio di bilancio e l’austerità, il massacro dei diritti sociali, civili e del lavoro; insomma l’Agenda Monti.
Il nostro sistema costituzionale è di tipo parlamentare, ma la legge elettorale realizza il suo esatto contrario. È questo il motivo per il quale la critica alle primarie portata avanti oggi da Grillo è fuori luogo, in quanto non contesta la violazione determinata dalla legge elettorale. Anzi, ora guai a rivedere il premio di maggioranza per chi prende più voti.
Sembra sia nato un popolo - lentamente ma per adesso inesorabilmente - che indossa e interpreta il ruolo di consumatore di eventi, a cui è chiesta una opinione, uno “schierarsi” spesso manicheo (pensiamo al “Berlusconi e anti-Berlusconi”, ed oggi “Monti-anti-Monti”), relegato però ad un ruolo estremamente passivo.