Con l’approvazione del Senato in seconda deliberazione si è concluso ieri il procedimento di revisione dell’art. 81 della Costituzione. Male! Un giudizio, questo, non tanto distante da quello che si arguiva dalle parole di chi dichiarava, dai banchi della sinistra, un voto più … disciplinato che convinto. Con l’approvazione di tale legge costituzionale la politica economica è sottratta al Parlamento italiano, al Governo italiano, al corpo elettorale italiano.
Con tale approvazione la nostra Costituzione … non è più nostra. È stata trasformata in strumento giuridico funzionale ad un feticcio, quello neoliberista, che la tecnocrazia finanziaria europea interpreterà volta a volta dettando le misure che dispiegheranno la mistica del feticcio.
Il Senato riprende la discussione sul pareggio di bilancio imposto dai diktat dell’Unione Europea. Il Comitato No Debito convoca una manifestazione sotto il Senato per martedì 17 aprile e invita a far fischiare le orecchie ai senatori per votare contro e far svolgere il referendum.
I tecnici di Pd, Pdl e Udc hanno messo a punto il progetto di modifica costituzionale. Il testo sarà consegnato oggi ai gruppi parlamentari. Previsti il superamento del bicameralismo perfetto, il rafforzamento dei poteri del premier e la sfiducia costruttiva. L'iter inizierà al Senato
Aggiornamento dal Comitato No Debito: Sit-in, 17 aprile, ore 16.00, davanti al Senato
Sembrava ormai cosa fatta, ma il nuovo rinvio del voto alla prossima settimana fa tirare un sospiro di sollievo ai partecipanti del sit-in che si è tenuto ieri pomeriggio davanti al Senato. Un’altra settimana, e non è poco, per cercare di rompere il muro di silenzio che è stato innalzato per nascondere ai cittadini l’approvazione della modifica costituzionale per introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione. Una mobilitazione per lo più spontanea, senza una vera organizzazione alle spalle, ma che vede aumentare, di giorno in giorno, gli appelli contro lo stravolgimento della Costituzione; o per chiedere, quanto meno, che il Parlamento del Porcellum abbia la decenza di non approvare la modifica con la maggioranza dei due terzi, e questo per consentire ai cittadini di poter raccogliere le firme per richiedere il referendum costituzionale confermativo ai sensi dell’art. 138 della Costituzione:
ROMA - Novità in arrivo per le Province. Non ci sarà alcuna abolizione, ma un cambiamento nella legge elettorale che le disciplina con, secondo il governo, notevoli risparmi. Il disegno di legge, approvato in Consiglio dei ministri, ha approvato in via prevede l'elezione di secondo grado per i Consigli provinciali e per il presidente della Provincia: saranno i sindaci e i consiglieri comunali ad eleggerli. Il risparmio atteso dal nuovo sistema sarà di 120 milioni di Euro per lo Stato e di circa 199 milioni di Euro per le Province.
Nel silenzio e nella disinformazione più totale, il Parlamento dei nominati e delle compravendite di voti sta per approvare una grave manomissione della Carta Costituzionale.
L'ultimo atto è previsto per mercoledì 11 aprile, quando il Senato voterà, in seconda deliberazione, una modifica simile a quella che altri Paesi stanno intraprendendo e contro la quale 5 premi Nobel per l'economia hanno rivolto, proprio in questi giorni, un accorato appello al Presidente Obama per chiedere che non venga inserito nella Costituzione il "vincolo di pareggio del bilancio".
La Corte Costituzionale, Presidente Quaranta, Rel. Criscuolo, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 2, comma 61, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e
Durante la conferenza stampa di presentazione del DDL per la riforma del mercato di lavoro, il Ministro Fornero ha dichiarato di non essere una giurista. E' il caso di dire, visto l'intervento sull'art. 18, che si vede!
Paneacqua.info - di Confucio Da Amman, dove è in visita di stato da due giorni, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incalzato dalle domande dei giornalisti, esterna le sue idee sulla riforma del mercato del lavoro. E non si tratta di chiacchiere, ma un vero e proprio via libera al progetto di riforma escogitato da Mario Monti ed Elsa Fornero.
Il testo dell'accordo sulla legge elettorale è pronto da tempo, ma se non è stato ancora presentato all'opinione pubblica è stato soltanto a causa delle accese polemiche che si sono immediatamente scatenate subito dopo l'annuncio dell'intesa. Alfano, Bersani e Casini hanno però deciso di bruciare le tappe e per martedì 3 aprile è prevista la presentazione ufficiale del testo.
E' però già oggi possibile conoscere sino in fondo i contenuti dell'accordo, in quanto si tratta di una vecchia proposta del 2007, la bozza Vassallo-Veltroni, sulla quale Berlusconi si era già espresso favorevolmente. Tranne, forse, qualche piccola limatura, dalle notizie che provengono dal gruppo di lavoro che sta freneticamente lavorando per chiudere il testo entro lunedì sera, non si prevedono particolari modifiche. Qui di seguito per scaricare la bozza dell'intesa sulla quale Pd, PDL e Terzo Polo stanno lavorando: Bozza Legge Elettorale